Prendersi per mano – riflessioni sul significato dell’essere umano
Oggi volevo riflettere su che cosa ci fa pensare la parola umano? In questo mondo veloce dove viviamo, sembra che la parola ha perso significato per quanto dalla mattina fino alla sera le notizie abbondano di atti inumani – niente di nuovo, direi. Vero. Sfortunatamente, niente di nuovo. La indifferenza pero, il fatto che abbiamo la impressione che non possiamo cambiare nulla perché siamo troppo piccoli per farlo. Ecco questo e il risultato della globalizzazione.
Comunque, uno quando vede questo succedere ogni giorno, finisce ad accettarlo…quando uno chiude gli occhi a quello che succede intorno, ammettere, senza resistere, si ritrova credere senza avere nessuna idea pratica di quello che implica, arriva a essere indifferente e ancora a giustificare la sua posizione. Il senso morale del bene o del male di una persona cambia tanto con il tempo.
Questa società consumista, capitalista, hi-tech ci fa dimenticare di cosa significa veramente essere umano. Perché alla fine che cosa vuol dire un essere umano se no guardarsi nei occhi del altro, identificare, empatizare e assumersi al posto del altro? Quando un altro non ha niente ed e arrivato alla fine, guarderesti e cercheresti i colpevoli, a chi dovrebbe prendere cura della situazione o spiegare perche tú non sei risponsabile per questo? O ancora peggio, prendere tutte quelle persone come se fossero una palla di tennis e buttarla sopra il muro-ribadire che non e la tua problema e poi dimenticare tutto.
Siamo vivendo dei tempi istorici- per quanto consapevoli o no- siamo vivendo dei tempi dei grandi catastrofi umanitari e fallimento collettivo. Si, sto parlando ancora della crisi dei rifugiati – in quanto il Mediterraneo diventa un cementerò tacito dove I numeri dei morti e sempre in crescita ma ormai incerto.
Ancora c’e una speranza pero, ancora ci sono alcuni combatenti per I diritti umani, quelli que hanno messo al silenzio ogni voce che li diceva che non possono. Si, volevo scrivere sul quelli che oltre tutte le dichiarazioni, legi, regolamenti, trattati e convenzioni che sempre prometono RIsoluzioni – loro in fatti sono solo fedeli alla loro coscienza, a quello che un essere umano dovrebbe fare per un altro senza aver bisogno di un contesto.
Poco fa ho guardato un documentario che mi ha impressionato tanto che ho promesso di scrivere qualcosa su questo, di condividere e magari anche chiedere opinioni. ‘Iuventa ‘ e uno di quelli documentari che in un modo molto staccato e obiettivo ti porta la luce su quello che succede oggi al mare. Diretto da Michele Cinque, tratta su un ONG iuventa che hanno voluto fare un cambio e con il aiuto del finanziamento collettivo hanno comprato una nave e cosi hanno concluso vari operazioni di salvataggio dei migranti al mare. Hanno cominciato in 2016 e fino al‘anno scorso in agosto hanno salvato 14000 persone in quindici missioni.
Hanno cominciato a domandare perché l’ Europa non fa nulla in questo rispetto ( la iniziativa e stata per fare notare il bisogno di un progetto tipo Mare Nostrum ma fondato dell’Unione Europea) la nave e stata confiscata e i volontari accusati di tratta e violazione della legge italiana su immigrazione. Quindi, mentre l’Europa stava cercando di camuffare la situazione e spingere la ‘problema’ indietro ad Africa, questi giovani idealisti provavano il contrario, e dovevano essere fermati! Fino a oggi la nave e ancora in sequestro nel porto di Trapani.
E chiaro allora che il scopo del’Unione Europea e di fermare i corridoio umanitario, di criminalizzare e accusare a quelli che vogliono un cambio. Mentre i ONG provano di stare dietro al influsso dei migranti, Europa si volta la spalla e acceta tante violazioni ai diritti umani, ignorando la legge internazionale e permette che un massiccio di persone sono detenute in condizioni catastrofici.
Il stesso documentario menziona anche Mediterranea – mediterranearescue -una piattaforma che unisce diverse organizzazioni che hanno in comune un scopo solo- di dare priorità alla vita. Mentre l’Unione Europea rifiuta di considerarsi risponsabile per il numero di morti sempre in crescita, dopo Iuventa e altre ONG che sono stati fermati, accusati falsamente quando la unica cosa che volevano fare era di mostrare che si può, Mediterranea e un progetto ancora vivo, che dimostra questo. Il loro scopo e di monitorizzare e osservare quello che succede, d’intervenirenel caso sia bisogno a salvare e portare le persone in un posto sicuro, come prevede la legge internazionale. Dopo di che, certamente, i migranti saranno soggetti della legge del respettivo paese.
Italia, come la maggior parte del’ Europa, segue una strategia molto chiusa nel riguardo dei rifugiati. Tanti paesi passano per un declino morale e sfortunatamente quando si parla di un ‘straniero’, la reazione e sempre in difensiva, impaurita e molto medievale.
Alla fine, ci manca riflettere un po’- non e che il modo in cui affrontiamo la questione dei rifuggiti e un rispecchio al modo in cui potremmo anche noi, cittadini, essere trattati? Guardare come i governi, la opinione pubblica affrontano la situazione e il riflesso di una società che prima o poi perderà la sua umanità in riguardo ai propri cittadini. Abbiamo dimenticato di cercare dove e la moralità in questo assunto, ma siamo molto concentrati sul lato economico, politico…Abbiamo dimenticato che tenere solo al suo tribù o gruppo e ancora un ‘residuo tossico di secoli di schiavitù e segregazione’. Questa non e una UNIONE come ci piace a chiamarla.
Dobbiamo creare una società che prima di tutto deve essere morale inclusiva, dobbiamo – a questo punto, essere capaci di vivere en un modo umano, amorevole e saggio – en una società in cui la vita e più importante che il capitale ( e ci abbiamo anche dei modelli, anche se i contra modelli sono molto imponenti – SUA).
C’e bisogno di narrazione, di dialogo, di smettere di semplificare un problema che non e per niente semplice. Dobbiamo ascoltare, condividere e fare la nostra parte. Prima dobbiamo cominciare a guardare dentro il nostro cuore – e dopo possiamo aspettare un cambio di coscienza al nivelo sociale. Dobbiamo riflettere di più su che cosa vuol dire essere Umano per no – di smettere di prendere le cose come sono ma sempre mettere in dubbio, avere quel sguardo critico. Più di tutto, dobbiamo ricordare che siamo noi i creatori della nostra vita e che anche siamo i attori principali!